Il carcinoma della cervice uterina (o tumore del collo dell'utero) in Italia è il quinto tumore più diffuso nelle donne, rappresenta infatti l’1,3% dei tumori femminili. La sopravvivenza è in aumento e la mortalità tende a calare anche grazie ai programmi di screening che intercettano le lesioni pre-cancerose.

Il tumore è causato da un'infezione da papilloma virus umano (HPV) che si trasmette per via sessuale ed è molto frequente soprattutto nei giovani. La maggior parte delle infezioni regredisce spontaneamente, quando invece l'infezione persiste nel tempo si formano lesioni nel tessuto del collo dell'utero che possono evolvere in cancro.

I test di screening sono raccomandati nella fascia d’età 25-64 anni e consistono nell’esecuzione di un semplice prelievo cervicale, PAP test o HPV DNA test a seconda dell’età, da ripersi a intervalli regolari - ogni 3 anni il Pap test e ogni 5 anni l’HPV test.

In aggiunta ai test di screening periodici, un’efficace arma nella prevenzione di questo tumore è rappresentato dalla vaccinazione anti-HPV, in grado di prevenire la gran parte delle infezioni da HPV e di conseguenza l’evoluzione in lesioni precancerose.

 

Oggi, in Italia, la vaccinazione è offerta attivamente e gratuitamente a tutti i ragazzi, femmine e maschi di 11/12 anni, con un ciclo a due dosi fino ai 14 anni. Le donne fino ai 26 anni di età che non abbiano già eseguito/completato la vaccinazione HPV entro i 15 anni, potranno eseguirla gratuitamente presso i Centri vaccinali delle ASST. Le donne di altre età potranno eseguire la vaccinazione ad un costo agevolato.

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