Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: Dietro l'eccellenza della sanità varesina si celano diversi fattori. Innanzitutto, la professionalità e la dedizione del personale sanitario, che mettono al centro le esigenze del paziente. In secondo luogo, e lo vediamo chiaramente oggi in questa inaugurazione, la modernità di questa nuova tecnologia, che consente di offrire prestazioni sempre più accurate ed efficaci. Questi elementi, combinati tra loro, contribuiscono a rendere questo Ospedale un punto di riferimento a livello regionale e nazionale.
Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Guido Bertolaso:
Tutti i medici della Svizzera verranno a Varese: è questo in estrema sintesi il vero obiettivo della sanità lombarda. Questa inaugurazione dimostra come rendiamo attrattiva la nostra sanità. Sicuramente, ci stiamo impegnando per fare di più con incentivi economici per il personale sanitario senza tralasciare l'importanza della sicurezza per il personale sanitario, e di questo aspetto ringrazio il Questore e il Prefetto di Varese che si stanno impegnando al massimo per risolvere questo problema.
La vera innovazione non è tanto la nuova sala operatoria ibrida, ma la capacità dei cinque direttori di dipartimento di fare squadra. Lavorare insieme è la cosa più difficile e loro hanno raccolto questa importante sfida che deve essere da esempio per tutte le Strutture del Sistema Sanitario Regionale.
Prefetto di Varese, Salvatore Pasquariello:
Esprimo la mia profonda gratitudine, anche come cittadino, per questa opera eccezionale.
Sono immensamente grato a tutti i professionisti di questo Ospedale per la professionalità che dimostrano quotidianamente nell'offrire trattamenti migliori.
Ricordo che, oltre alla tecnologia, e oggi ne abbiamo un chiaro esempio, è fondamentale la prevenzione, unita all'impegno per diffondere migliori stili di vita.
Ho trovato una bella sintonia tra i professionisti che utilizzeranno queste nuove tecnologie e questo gioco di squadra sono sicuro si percepisca. Mi complimento con la direzione strategica per questo orgoglio varesino.
Le Istituzioni saranno sempre al vostro fianco.
Sindaco di Varese, Davide Galimberti:
L'efficienza e la modernizzazione tecnologica nel settore sanitario sono fondamentali per rispondere all’aumento delle richieste dei cittadini. Mi complimento con i professionisti sanitari, altamente qualificati e stimati, e ribadisco l’importanza di un’alleanza tra pazienti, territorio, personale sanitario e istituzioni. L’obiettivo comune è garantire investimenti mirati per migliorare la qualità della vita dei cittadini e dei servizi sanitari.
Direttore generale ATS Insubria, Salvatore Gioia:
La giornata di oggi è un chiaro esempio di integrazione sul territorio per le cure dei cittadini e rappresenta la capacità di fare sistema, ottimizzando risorse economiche e non solo, ma anche mettendo al centro quelle persone che consentono al sistema salute di raggiungere risultati di eccellenza come quelli che oggi sono stati molto concretamente presentati.
Direttore generale ASST Sette Laghi, Giuseppe Micale:
Queste due nuove sale operatorie confermano l'appartenenza del nostro Ospedale nel novero degli ospedali più moderni e attrezzati, più specializzati e completi d'Italia. Ciò è possibile innanzitutto per i nostri operatori, competenti e capaci di tenere sempre aggiornati ai massimi livelli tali competenze, oltre che di fare squadra all'interno della propria struttura così come tra strutture diverse, aspetto fondamentale per il funzionamento di spazi di attività come le sale ibride, che nascono multidisciplinari per definizione. Ma se possiamo contare su professionisti di tale spessore, anche in un momento in cui i professionisti è difficile trovarli, è anche perché Regione Lombardia ci permette di mettere a loro disposizione tecnologie all'altezza, che permettono loro di esprimersi al meglio. Le sale operatorie ibride, però, vanno ancora oltre: sono un punto di cesura rispetto alla costante crescita tecnologica del nostro ospedale. Non vanno ad aumentare il numero o il livello di macchine già in dotazione, ma aggiungono una formula completamente nuova, che determina un salto di qualità sotto molteplici aspetti: tecnologico, certo, ma anche logistico, organizzativo, didattico e di ricerca. Oggi non inauguriamo uno spazio super attrezzato, inauguriamo un nuovo modo di fare interventistica, chirurgia e, più in generale, un nuovo modo di fare quello che per cui esistiamo da 851 anni: un nuovo modo, sempre più performante, sempre più capace di coniugare le potenzialità delle macchine con l'insostituibile atto umano, di fare cura. Siamo profondamenti grati a Regione Lombardia per averci permesso questo risultato, ma so fin da ora che non si tratta di un punto di arrivo: abbiamo altri progetti altamente innovativi in mente, abbiamo gli specialisti adatti a farne tesoro, e so che Regione continuerà a investire su di noi, nell'interesse dei nostri pazienti.
Direttori dei Dipartimenti aziendali coinvolti:
Dott.ssa Battistina Castiglioni, Dip. Cardiotoracovascolare
Prof. Angelo Tagliabue, Dip. Area Neuroscienze
Dott. Alessandro Bacuzzi, Dip. Area Emergenza-Urgenza
Dott. Leonardo Callegari, Dip. Diagnostica per immagini e Servizi
Dott. Andrea Rizzi, Dip. Area Chirurgica
Oggi è una giornata che segna un passaggio importante nella storia del nostro ospedale. Esattamente 50 anni fa, a Villa Tamagno, la Direzione di allora assumeva le decisioni che portarono all’avvio di importanti divisioni e servizi ospedalieri come la rianimazione, la cardiologia, l’unità coronarica per la terapia dell’infarto, che permisero di costruire sette sale chirurgiche e quattro sale radiologiche e, di lì a poco, di attivare la Cardiochirurgia. La presenza del prof. Giovanni Binaghi, oggi, ne è la testimonianza. Noi abbiamo raccolto i frutti di quell'investimento, ma non ci siamo limitati a ciò. I professionisti che si sono succeduti hanno portato al massimo le opportunità tecnologiche, organizzative e strutturali di quelle scelte. Le direzioni che si sono succedute hanno investito in nuovi upgrade, in nuove soluzioni, in nuove opportunità di crescita. E 5 anni fa il sogno del Dipartimento del cuore poneva le basi del Progetto ibrida Varese.
Il confronto con le Istituzioni ha alzato l’asticella del nostro progetto, sfidandoci a costruire qualcosa che potesse andare oltre il confine di un singolo Dipartimento e che potesse dare un respiro piu’ ampio ad un investimento di tale portata. Perchè quello che celebriamo oggi è uno degli investimenti più significativi in questa crescita. E non ci riferiamo solo all'aspetto economico. E' l’investimento di un capitale umano che ha creato la grande squadra del Progetto Ibrida Varese, dove ognuno per la propria specifica competenza ha contribuito a fare si che il sogno diventasse realtà.
Oggi inauguriamo un nuovo spazio d'azione per tutti i reparti compresi nei nostri cinque dipartimenti e, in prospettiva, molti di più. Oggi inauguriamo 2 sale operatorie che sono in realtà anche spazi di diagnostica, di emodinamica avanzata e complessa, di elettrofisiologia ed elettrostimolazione, di Chirurgia vascolare e di Radiologia interventistica, di Neurochirurgia e Neuroradiologia, di tutte le specialità chirurgiche che troveranno nella sala ibrida il campo d'azione di nuove modalità operative, di nuovi paradigmi organizzativi, di nuove, straordinarie, nel senso letterale del termine, opportunità. Straordinarie opportunità perchè la sala ibrida è tecnologia avanzata, imaging integrato che permette di disporre contemporaneamente di modalità di visione differenti , e’ un letto operatorio adeguato ad ogni tipo di intervento. Opportunità per noi professionisti, di affrontare sfide sempre più complesse, in modo sempre più efficace. Opportunità per i pazienti, per ottenere risposte sempre più precise, tempestive, complete, personalizzate grazie al lavoro di equipe multidisciplinari che insieme , nello stesso spazio , possano affrontare anche le situazioni più complesse .
Inauguriamo uno spazio che è anche tempo, tempo di integrazione, di formazione, di ricerca. Inauguriamo una vera rampa di lancio per il nostro ospedale, che ha sì sulle spalle 851 anni di storia, che sì, oggi, celebra 50 anni di superspecialità, ma che resta agile e desideroso di futuro.
E noi, che rappresentiamo il presente, siamo qui a dirvi che siamo decisi a fare la nostra parte per continuare a costruirlo, questo futuro, grati a chi ci offre l'opportunità di operare con risorse così straordinarie, orgogliosi per quello che abbiamo realizzato ed entusiasti dell'idea di poter andare molto oltre. Siamo 5 Direttori di Dipartimento, rappresentiamo decine di reparti, ciascuno integrato con altrettante strutture. Siamo un Ospedale intero che, oggi, si presenta, in questa occasione così importante ed istituzionale, in tutta la sua complessità, con tutte le sue criticità, ma anche con tutte le sue straordinarie potenzialità".
Direttore Ingegneria clinica, ASST Sette Laghi, Silvia Del Torchio:
"La diagnostica per immagini è un settore tecnologico in continua innovazione, che contribuisce costantemente ad apportare significativi miglioramenti in Medicina. Il medico, ed il chirurgo in particolare, hanno bisogno di “vedere” al meglio per poter trattare le patologie. Pertanto, acquisire le immagini anatomiche in modalità sempre meno invasiva e con risoluzione e qualità sempre più elevata significa poter mettere nelle mani dello specialista una lente di ingrandimento potente. I vantaggi derivati sono letteralmente rivoluzionari perché cambiano la precisione e l’accuratezza dell’atto medico/chirurgico, ne riducono l’invasività e quindi i rischi di complicazioni e rendono l’atto stesso più veloce. Inoltre, l’intervento può diventare realmente personalizzato poiché gli esiti intra-operatori sono monitorabili in tempo reale. Tutto questo viene esaltato dove il meglio delle tecnologie per immagini sono presenti, ovvero all’interno di una sala ibrida.
Le sale ibride dell’ASST Sette Laghi vedono installati:
- un angiografo robotizzato che acquisisce immagini dei vasi anche 3D e che opera in completa sincronia con il tavolo operatorio consentendo di movimentare nello spazio il paziente. L’angiografo è dotato di software di ultima generazione che effettua i calcoli in tempo reale ed offre ai chirurghi dati sui diametri, le dimensioni dei vasi e sulle misure anatomiche;
- una tac top di gamma che entra nel campo operatorio e fornisce immagini tridimensionali ad altissima risoluzione e nel minor tempo tecnicamente possibile. In questo modo, senza sposare il paziente dal tavolo operatorio, vengono verificati gli esiti dell’atto chirurgico;
- un sistema di imaging integrato che consente di inviare le immagini acquisite su molteplici monitor a parete e su braccio. Sugli stessi monitor possono essere visualizzati i parametri del paziente rilevati dal poligrafo, dal sistema di monitoraggio e dalle altre apparecchiature operanti. Con il sistema integrato vengono inoltre controllate in campo sterile le luci di sala e tutti i dispositivi.
Le sale operatorie integrate nascono all’inizio degli anni 90’ e si può dire che raggiungano con la sala ibrida un livello di innovazione tecnologica unico, creando una realtà nella quale le tecnologie amplificano reciprocamente i propri effetti. Questo consente di realizzare gli interventi con una precisione impossibile in una sala operatoria tradizionale.
Ringrazio Regione Lombardia e la mia azienda per l’opportunità concessami nell’aver preso parte alla realizzazione di un progetto di elevata portata tecnologica ed innovativa".