Evento organizzato dalla Commissione provinciale per la sicurezza sul lavoro

 

Vent’anni di impegno per la sicurezza sul lavoro nel territorio di ATS Insubria da celebrare con il Convegno “L’uso sostenibile delle sostanze pericolose: un percorso per la salvaguardia del lavoratore e dell’ambiente”, promosso dall’Organismo territoriale di Coordinamento per la Sicurezza sul Lavoro ed organizzato dall’Unità di Prevenzione e Sicurezza sui Luoghi di lavoro dell’Agenzia di Tutela della Salute dell’Insubria.

 

“Celebriamo questo ventennio al centro della Campagna europea 2018-19 “salute e sicurezza negli ambienti di lavoro in presenza di sostanze pericolose“ il tema è stato più volte affrontato in un lavoro di squadra tra organo di controllo, enti e portatori di interesse. - sottolinea la dott.ssa M. Rita Aiani Direttore Unità Sicurezza e Salute Ambienti di Lavoro di ATS Insubria - Scopo principale è stato quello di eliminare le sostanze pericolose in ambiente di lavoro attraverso il coinvolgimento diretto di tutte le figure della sicurezza. Il percorso sinergico e virtuoso intrapreso ci ha consentito di crescere nelle conoscenze e di allargare lo sguardo “oltre” la fabbrica per tutelare la qualità del prodotto, la competitività di mercato e la salute dell’ambiente”.

 

L’evento intende esaminare le problematiche legate alla manipolazione degli agenti chimici, fornendo indicazioni su come valutare correttamente il rischio e come limitarlo.

L’ubiquitarietà degli agenti chimici negli ambienti di vita e di lavoro, nonché la scarsa conoscenza dei loro effetti sulla salute per l’uomo e per l’ambiente che lo circonda, rende il rischio chimico tra i più pericolosi ed insidiosi.

In ambito lavorativo, in particolare nei grandi impianti industriali (aziende a rischio di incidente rilevante) si dà grande rilievo a questo tema, ma nelle realtà più piccole si tende talvolta a sottostimarlo soprattutto per quanto attiene i rischi per la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Le malattie professionali dovute ad agenti chimici, come anche i tumori professionali, rientrano tra le patologie più sommerse perché è meno evidente il nesso causale.

A questo si aggiungono i rischi ambientali provenienti dagli inquinamenti delle acque, aria e suolo che rendono difficile distinguere le patologie da lavoro da quelle multifattoriali.

 

Evidenziare e ridurre i rischi dovuti all’esposizione lavorativa con l’applicazione rigorosa del DLgs 81/08 è un primo passo verso la prevenzione nei luoghi di lavoro, ma è necessario allargare lo sguardo sulla sostenibilità ambientale dentro la realtà in rapida trasformazione che necessita di competenze sempre più integrate.

 

Le trasformazioni del lavoro e la perdita dei confini nazionali per la rapida globalizzazione, a cui assistiamo, generano legami inestricabili tra lo sviluppo delle società e il benessere di tutti gli esseri viventi e degli ambienti in cui essi vivono.

 

Le normative Europee (REACH-CLP) e le recenti normative nazionali Legge 132/2018 vanno nella direzione del controllo dell’immissione sul mercato di sostanze non pericolose per tutelare il lavoratore e anche l’ambiente di vita quando la sostanza è solo trasformata, ma non distrutta.

Appare sempre più urgente un approccio olistico interdisciplinare che affronti lo sviluppo produttivo verso la sostenibilità ambientale.

 

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