Microchip nei gatti
Dal 1 gennaio 2020, è obbligatorio il microchip per i gatti nati o acquisiti a qualunque titolo.
Il proprietario di un gatto ha quindi l’obbligo di identificarlo mediante l’inserimento di un microchip costituito da una capsula che contiene un codice di 15 cifre, che servirà poi per risalire a tutte le informazioni essenziali relative all’animale.
Quando il microchip non viene attivato dalle onde radio di un lettore è un corpo completamente inerte e non emette alcun tipo di segnale.
Il Veterinario che ha effettuato l’inserimento del microchip, certifica l’avvenuta identificazione dell’animale iscrivendolo nella Banca Dati Nazionale degli animali d’affezione e rilascia il certificato di identificazione al proprietario.
Il metodo è affidabile, sicuro e permanente garantendo la veloce restituzione degli animali smarriti ai legittimi proprietari.
Ricorda: i gatti sono animali esploratori e il loro spirito indipendente può portarli a vagare lontano da casa, esponendoli a vari pericoli. L’identificazione del proprio animale, mediante microchip, rappresenta quindi un obbligo per il proprietario e contestualmente costituisce un atto responsabile verso una maggiore sicurezza e protezione degli animali.