L’Unità Mobile per lo screening mammografico, un progetto innovativo nato in co-progettazione tra ATS Insubria e ASST Sette Laghi, con le associazioni Varese per l’Oncologia e CAOS, in linea con le recenti indicazioni di Regione Lombardia, fa tappa alla Fondazione Molina il 13, 14 e 15 novembre, giorni in cui una cinquantina di donne – tra operatrici, ospiti della struttura e cargiver – si sottoporranno all’esame mammografico gratuito, in collaborazione con la direzione della Fondazione stessa.
Salvatore Gioia, direttore generale di ATS Insubria, spiega: “Con l’Unità Mobile vogliamo intercettare le donne che finora non hanno aderito ai percorsi di screening, soprattutto nei contesti lavorativi e nei territori più periferici. La prevenzione è al centro delle nostre azioni per favorire la sensibilizzazione sui temi della salute: attraverso la diagnosi precoce, infatti, possiamo garantire cure tempestive e meno invasive. Siamo già al lavoro sul prossimo step in programma con il counseling condiviso con gli MMG. Andremo anche nelle piazze laddove l’adesione è più bassa. Questa attività è fondamentale e strategica per coinvolgere donne che non avevano in precedenza aderito alla chiamata. Il progetto, a cui abbiamo lavorato a stretto contatto con ASST Sette Laghi, Varese per l’Oncologia e CAOS, integra e rafforza quindi l’offerta esistente e concretizza la volontà di realizzare una sanità di “vicinato” con il valore aggiunto del prezioso contributo dell’umanizzazione del terzo settore”. Mauro Moreno direttore generale di ASST Sette Laghi commenta; “La prevenzione e la diagnosi precoce sono investimenti fondamentali per la salute dell'individuo e la sostenibilità del sistema sociosanitario. ASST Sette Laghi si è impegnata molto in questo progetto che porta lo screening in maniera capillare là dove vivono e lavorano le donne, perché nessuna deve avere difficoltà a compiere un gesto così prezioso per se stessa e per chi la ama. Ringrazio in particolare i nostri tecnici di radiologia, che sono all'opera sul camper, e i nostri radiologi, che con la telerefertazione leggono le immagini radiografiche all'Ospedale di Circolo”.
Il Presidente Michele Graglia sottolinea l’importanza di aver aderito come Molina al progetto di ATS ospitando l’unità mobile per lo screening mammografico, che evidenzia il nuovo ruolo della nostra RSA come nodo della rete territoriale e punto di riferimento della città nell’offrire opportunità di interventi di prevenzione primaria. Il Direttore Carlo Nicora aggiunge: “la scelta del Molina di essere uno dei luoghi fisici dove le donne possono, con responsabilità, aderire allo screening della mammella, riveste una triplice valenza strategica per il sistema sanitario lombardo: siamo riusciti a coinvolgere, nella fascia di età dello screening, 4 donne ricoverate che normalmente non aderiscono, 30 dipendenti che hanno l’opportunità, durante il proprio orario di lavoro, di aderire ad una scelta di prevenzione, ma anche 20 donne che vivono quotidianità la nostra realtà come i familiari degli Ospiti”.
Silvia Deandrea area screening Prevenzione DG Welfare Regione Lombardia e presidente Gruppo Italiano Screening Mammografico (GISMa) interviene come segue: “Questo progetto è un modello innovativo nel panorama regionale e rafforza la rete lombarda, inserendosi pienamente nelle strategie nazionali di prevenzione oncologica. Come GISMa, ribadiamo che la qualità dei percorsi di screening e la loro capillarità sono fattori determinanti per aumentare l’adesione e garantire diagnosi precoci, con benefici tangibili sulla salute delle donne e sulla sostenibilità del sistema”.
“Sostenere la clinica mobile significa dare forma concreta a un principio che ci guida da sempre: la salute deve essere accessibile. Abbiamo destinato oltre 20 mila euro al progetto perché crediamo che la prevenzione debba entrare nella quotidianità delle donne, come gesto di rispetto e investimento nel futuro” dichiara Nicoletta Ferloni, presidente di Varese per l’Oncologia, mentre Adele Patrini, presidente di CAOS e della Fondazione della Sostenibilità Sociale conclude: “L’Unità Mobile è un segno tangibile di cura: portare la prevenzione nei luoghi di vita è un atto d’amore verso le donne e un invito a prendersi cura di sé, perché ogni diagnosi precoce può fare la differenza. La medicina di prossimità ha un valore incalcolabile anche perché la salute nasce dalle relazioni: le persone devono sentirsi parte del processo, in un’ottica di sostenibilità sociale che è la nuova frontiera della prevenzione, capace di costruisce fiducia e si prendersi davvero cura delle persone”.
L’Unità Mobile sarà dotata di connessione internet per consentire l’accettazione diretta a bordo a cura dei professionisti ASST Sette Laghi. Le immagini radiografiche saranno lette da due specialisti radiologi dell’ASST per garantire la consueta accuratezza diagnostica. Il progetto continuerà nei prossimi mesi con ulteriori tappe sul territorio, in collaborazione con Comuni, Medici di Medicina Generale (MMG) e aziende aderenti al programma WHP - Luoghi di Lavoro che Promuovono Salute.
Il direttore Gioia, a chiosa dell’incontro, ringraziando tutte le realtà coinvolte a diverso titolo per la realizzazione del progetto, ha anticipato che verrà esteso anche nei territori di ASST Lariana con ASST Valle Olona e ha rivolto un particolare ringraziamento ai pazienti.
