Sono circa 53.000 i pazienti diabetici nella provincia di Varese, con una prevalenza di circa il 6%. Dati in aumento che riflettono un problema di salute globale. Secondo l’indagine “Okkio alla Salute” condotta nel 2023 vi è inoltre un aumento dell’obesità infantile nel territorio insubrico: un bambino su 10 è obeso. Un dato raddoppiato rispetto all'indagine del 2019 e in linea con il dato nazionale, anch'esso in aumento.

Se ne è parlato oggi a Varese durante la conferenza coordinata dall’amministrazione comunale nell’ambito del progetto Cities Changing Diabetes, programma internazionale promosso dall’University College London in collaborazione con lo Steno Diabetes Center danese, con il contributo di Novo Nordisk. In Italia l’iniziativa è coordinata dall’Health City Institute e da ANCI.  Il programma vede l’Italia capofila per numero di municipalità coinvolte, circa settanta, che rappresentano il 23% della popolazione. Avviato a livello internazionale nel 2014, il progetto quest’anno compie il decennale: una celebrazione che diventa occasione per rinnovare e allargare il suo impegno passando da Cities Changing Diabetes a Cities for better health.

 

L’evento, moderato dal prof. Livio Luzi, Coordinatore dell’Health City Institute per la Lombardia e dalla Dr.ssa Cristina Romano, Coordinatrice del progetto Varese Cities Changing Diabetes, ha visto la partecipazione del Sindaco del Comune di Varese Davide Galimberti, del Direttore Generale di ATS Insubria Salvatore Gioia, del Direttore Generale di ASST Sette Laghi, Giuseppe Micale, e di un’ampia rappresentatività della Commissione Sanità di Regione Lombardia che insieme ad esperti e rappresentanti delle organizzazioni del terzo settore si sono confrontati sul tema del diabete urbano. 

 

"La città di Varese pone l'attenzione sui fattori che possono promuovere al meglio la salute e il benessere nel contesto urbano - commenta il sindaco Davide Galimberti - favorendo le iniziative di prevenzione finalizzate all’adozione di stili di vita salutari, promuovendo un'alimentazione sana nelle scuole, favorendo la mobilità sostenibile, valorizzando le iniziative sportive e favorendo attività di sensibilizzazione della popolazione. Oltre a questo è essenziale favorire una rete tra tutti gli attori in campo, enti, associazioni e cittadini".

 

Dallo studio in corso emerge inoltre una forte correlazione tra prevalenza del diabete, malattie cardiache e determinati sociali, demografici e culturali della popolazione.

 

"La Diabetologia di ASST Sette Laghi, guidata dalla Dott.ssa Romano, è al servizio dei pazienti diabetici, con un grande sforzo, in particolare, per portare le cure il più possibile vicino al loro contesto di vita, nelle Case di Comunità - ha commentato il Direttore Generale di ASST Sette Laghi Giuseppe Micale - Non solo: l'équipe della Dottoressa Romano è particolarmente impegnata nella prevenzione e nella promozione di stili di vita sani tra tutta la popolazione. Lo conferma la partecipazione ad iniziative di gran pregio come questa, promossa dal Comune di Varese e in cui ASST Sette Laghi e la nostra Diabetologia in particolare hanno avuto un ruolo centrale". 

 

“Il programma Cities Changing Diabetes ha le stesse priorità di ATS Insubria: promuovere salute - ha aggiunto Salvatore Gioia direttore generale di ATS Insubria - Per questo siamo impegnati a favorire il progetto, in particolare attraverso lo studio dei determinanti sociali e di salute, ovvero le condizioni in cui si nasce, si cresce, si vive, si lavora e si invecchia, che hanno significativa influenza anche sul benessere dei singoli e quindi delle comunità. Cities Changing Diabetes è un’occasione concreta per strutturare sinergie e partner­ship, per condividere dati e soprattutto azioni per collaborare con le città, il Comune di Varese, l’ASST Sette Laghi, associazioni e pazienti, esperti impostando le fondamenta per strutturare comunità più consapevoli del valore dell’investimento sulla propria salute anche per prevenire l’insorgenza di patologie attraverso corretti stili di vita per mantenersi il più a lungo in buona salute: un dovere per ognuno di noi”. 

 

Con “diabete urbano” si vuole definire la malattia diabetica che riguarda le persone che vivono nelle città e nelle metropoli, ambiente che, come è ben dimostrato, influenza il modo in cui le persone vivono, mangiano, si muovono, tutti fattori che hanno un impatto sul rischio di sviluppare il diabete.  Abitudini e lavori sedentari, alimentazione sregolata ed eccessiva, scarsa o nulla attività fisica sono tra le caratteristiche della vita cittadina che favoriscono lo sviluppo di obesità e diabete di tipo 2. Oggi, nelle città vive il 64 per cento delle persone con diabete, ma si tratta di un numero destinato a crescere. La principale arma a disposizione per frenare questa avanzata è la prevenzione, attraverso la modifica di quei fattori ambientali, educativi e culturali che la favoriscono.

 

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