Regione Lombardia ha preso atto della complessità del fenomeno del Gioco d’Azzardo e dell’aumento della persone che ne subiscono le conseguenze, fino ad avere una patologia conclamata e ha attivato interventi di prevenzione orientati all’appropriatezza, integrazione e intersettorialità delle azioni. Tutti gli attori del sistema sanitario, gli Enti locali, i soggetti del terzo settore e le Associazioni nonché la Scuola e le imprese sono stati coinvolti in sinergia per contrastare la diffusione del Gioco D’Azzardo Patologico (GAP).

Regione Lombardia ha emanato il “Piano di Attività Regionale Lombardo per il Contrasto al Gioco d’Azzardo”, individuando nella messa in Rete di tutti i soggetti coinvolti, lo strumento per lo svolgimento di azioni integrate per raggiungere obiettivi di salute pubblica attraverso le ATS che sono state incaricate della gestione territoriale degli interventi a partire dalla predisposizione di Piani Locali di contrasto al GAP.

“Nella mission dell'Agenzia di Tutela della Salute c'è certamente l’impegno a fare ogni sforzo possibile per migliorare e tutelare la salute dei cittadini. – sottolinea il dott. Edoardo Majno, Direttore Sanitario di ATS Insubria - Oggi il gioco d'azzardo patologico rappresenta sicuramente una piaga emergente anche per il nostro territorio ed è quindi necessario un intervento significativo in collaborazione con enti, amministrazioni e professionisti per concentrare attenzioni e sforzi con l’obiettivo di sviluppare azioni e attività utili per affrontare patologie che richiedono interventi mirati per il mantenimento della salute di cittadini”.

ATS Insubria ha predisposto il proprio “Piano Locale per il contrasto al gioco d’azzardo patologico” per mettere in atto azioni integrate e intersettoriali fondate su criteri di appropriatezza e sostenibilità per potenziare l’azione preventiva attraverso “Buona Pratiche” con tre obiettivi specifici: promuovere l’aumento di conoscenze e competenze della popolazione sulla tematica; potenziare l’attività di prevenzione e contrasto al GAP nei setting scuola, luoghi di lavoro che promuovono salute e comunità; potenziare le opportunità di diagnosi precoce, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo in collaborazione con le ASST.

L’approccio individuato come più efficace per costruire consapevolezza e capacità critica è basato sulla strategia del lavoro di rete e dello sviluppo di partnership con programmi di intervento di lungo periodo, orientati a strategie preventive in grado di contrastare il diffondersi di dipendenze, in particolare nel caso del gioco d’azzardo che in determinate condizioni può diventare una patologia.

Il piano locale GAP di ATS Insubria, in base a queste premesse, mira a iniziative di provata efficacia che consentano, a partire da informazione e comunicazione, il successivo passaggio ad interventi formativi che portino all’adesione consapevole a programmi regionali strutturati.

“Promuovere salute significa aiutare le persone a mantenere il proprio benessere e a stare bene – spiega il dott. Raffaele Pacchetti, responsabile Promozione della Salute di ATS Insubria -. Per fare questo dobbiamo cercare di sviluppare le competenze e le capacità di ogni persona a resistere a tutti i tipi di pressione in un’ottica più ampia, che ci permetta di promuovere la salute in tutti i contesti della collettività quindi nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle comunità in senso lato. Questo è quello che ci proponiamo nel convegno del 28 marzo
“Promuovere salute… non è un gioco!”.

 

DATI

I dati nazionali certificano come nel territorio lombardo si verifichi la maggior spesa assoluta in giochi d’azzardo con un volume di spesa pari nel 2015 a € 14.065 milioni: i territori di Como e Varese sono tra i primi posti per la spesa pro-capite in gioco d’azzardo.

La dimensione del fenomeno del gioco d’azzardo in Italia è difficilmente stimabile in quanto, ad oggi, non esistono studi esaustivi del fenomeno (GAMBLING – Manuale per i Dipartimenti delle Dipendenze – Dipartimento Politiche Antidroga – Febbraio 2013). Sulla popolazione italiana di circa 60 milioni di persone, il 54% ha giocato d’azzardo almeno una volta negli ultimi 12 mesi. La percentuale invece di giocatori d’azzardo “problematici”, in situazione di grave rischio evolutivo verso una patologia di dipendenza, varia tra 1,3% e 3,8% e quella dei giocatori d’azzardo “patologici” dallo 0,5% al 2,2% (DPA, Ministero della Salute, 2012).

Applicando le percentuali dei dati nazionali sulla provincia di COMO risulta che nella fascia di età 15-64 anni hanno giocato d’azzardo almeno una volta negli ultimi 12mesi 208.000 persone e che possano esserci 5.000/15.000 giocatori problematici e 2.000/8.000 giocatori patologici; sulla popolazione della provincia di Varese in età 15-64 anni si stima che hanno giocato d’azzardo almeno una volta negli ultimi 12 mesi circa 302.900 persone e che possano esserci 6.000/14.000 giocatori problematici e circa 10.000 giocatori patologici.

 

 

Progetti per le scuole: Life Skill e Peer Education 

 

Promozione della salute a scuola

Le principali evidenze di letteratura, in materia, hanno dimostrato la maggiore efficacia dell’”approccio scolastico globale” (o “sistemico”), raccomandato dall’OMS - Organizzazione Mondiale della Sanità, nella promozione della salute a scuola. Questo tipo di approccio affronta le singole questioni all’interno di un unico quadro d’insieme calato nei processi educativi-formativi, combinando interventi in aula e sugli ambienti, intrecciando cambiamento individuale e trasformazione sociale. Il recente Accordo Stato Regioni, in merito agli "Indirizzi di Policy integrate per la Scuola che Promuove Salute" (17.01.2019), frutto della collaborazione tra Ministero della Salute e Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca, sottolinea come l’approccio scolastico globale grazie alla coerenza tra le politiche della scuola (riferite ad ambiente sociale, fisico ed organizzativo) e le attività educative, favorisce il miglioramento dei risultati di apprendimento, aumenta il benessere e riduce i comportamenti a rischio per la salute.

 

Nel panorama nazionale ed internazionale, le attività di prevenzione in ambito scolastico, basate sullo sviluppo delle life skills, rappresentano uno degli approcci più efficaci per quanto riguarda l'intervento con gli studenti.

La prevenzione fondata sull’informazione non è infatti efficace: informazione e comunicazione non sono sufficiente a modificare gli atteggiamenti e i comportamenti.

 

L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha individuato un nucleo fondamentale di abilità psico-sociali - Decision making, Problem solving, Creatività, Senso critico, Comunicazione efficace, Relazioni interpersonali, Autocoscienza, Empatia, Gestione delle emozioni, Gestione dello stress - che, indipendentemente dal contesto socio-culturale di riferimento, sono ritenute centrali nella promozione della salute. Si tratta delle life skill, definite come “…quelle competenze sociali e relazionali che permettono ai ragazzi di affrontare in modo efficace le esigenze della vita quotidiana, rapportandosi con fiducia a se stessi, agli altri e alla comunità…”.

 

ATS Insubria propone per le scuole del suo territorio i seguenti programmi di promozione della salute nel contesto scolastico:

- Lifeskill training program Lombardia

- Unplugged Lombardia

- PEER Education “#I’mAPeer!”

 

Lifeskill training program Lombardia

Il programma LifeSkills Training (LST) rappresenta nel panorama mondiale uno dei programmi che ha dimostrato maggiori successi dal punto di vista dell’efficacia preventiva di una ampia serie di comportamenti a rischio.

LifeSkills Training (LST) Lombardia è rivolto ai ragazzi che frequentano le scuole secondarie di primo grado e si sviluppa nel corso di 3 anni: Livello 1 (1° media): 15 unità di lavoro; Livello 2 (2° media): 10 unità di lavoro; Livello 3 (3° media): 9 unità di lavoro.

ATS Insubria, da un decennio è impegnata in questa direzione e, al momento, sono coinvolte oltre 40 scuole per un totale di 8000 r agazzi.

 

Unplugged Lombardia

Unplugged è un programma educativo-promozionale, basato sulla ricerca, che ha dimostrato la sua efficacia preventiva in molti studi e che si focalizza sul rafforzamento delle capacità di resistenza ai comportamenti a rischio da parte degli adolescenti, all’interno di un modello più generale di incremento delle abilità personali e sociali. Il programma mira ad aumentare nei soggetti le capacità di gestione delle sfide quotidiane e a favorire un maggior senso di controllo personale.

Unplugged è rivolto ai ragazzi che frequentano le scuole secondarie di secondo grado.

ATS Insubria ha avviato il programma in  6 istituti coinvolgendo oltre 500 alunni.

 

PEER Education “#I’mAPeer!”

L’educazione tra pari è un metodo educativo (particolarmente utilizzato in sede di educazione e promozione della salute) in base al quale un piccolo gruppo di "pari", opera attivamente per informare ed influenzare altri ragazzi, generalmente di qualche anno più piccoli. Si tratta di una strategia educativa volta ad attivare un processo naturale di passaggio di conoscenze, emozioni ed esperienze da parte di alcuni membri del gruppo ad altri membri di pari status. Con l'approccio educativo della peer-education, gli studenti diventano soggetti attivi della propria formazione.

Il progetto di peer education è rivolto ai ragazzi che frequentano le scuole secondarie di secondo grado e sul territorio di ATS Insubria sta riscuotendo particolare successo sono coinvolte 6 scuole e sono interessati oltre 2000 studenti.

Ulteriori approfondimenti sono presenti alla pagina dedicata sul sito di ATS Insubria.

 

AZIENDE CHE PROMUOVONO SALUTE: RETE WHP

La Promozione della salute negli ambienti di lavoro, il Work place Health Promotion – WHP - è il risultato degli sforzi congiunti dei datori di lavoro, dei lavoratori e della società volti a migliorare la Salute e il Benessere nei luoghi di lavoro. Il Programma “Aziende che promuovono salute – Rete WHP Lombardia” è un programma di Regione Lombardia, Direzione Generale Welfare, sviluppato nell’ambito del Piano Regionale della Prevenzione 2014 – 2018 che si fonda su tale impostazione: l’idea centrale è che un’azienda che promuove salute si impegna a costruire, attraverso un processo partecipativo che vede il coinvolgimento di tutte le parti coinvolte, un contesto che favorisce l’adozione di comportamenti e scelte positive per la salute nell’interesse dei lavoratori per migliorare l’organizzazione del lavoro e dell’ambiente di lavoro; incoraggiare il personale a partecipare ad attività salutari; promuovere scelte sane e incoraggiare la crescita personale.

Bisogna infatti considerare che attualmente nelle società più avanzate si vive di più ma trascorrendo molti più anni da malati: questo è dovuto alla sempre maggior diffusione delle malattie cronico-degenerative (Diabete, Ipertensione arteriosa, infarto, Ictus, Cancro…) che sono responsabili del 75% del carico di malattia nel nostro paese e rappresentano più dell’80% delle cause di morte in Europa. Il ruolo principale come causa di insorgenza di queste patologie è determinato da pochi fattori di rischio: sono i cosiddetti fattori di rischio “individuali modificabili”, quelli legati ai comportamenti e allo stile di vita (Fumo, Alimentazione, Sedentarietà, Alcol, Dipendenze). Dobbiamo intervenire su questi fattori per migliorare le condizioni di salute dei lavoratori: si stima infatti che se riuscissimo ad eliminare il fumo di tabacco, ad assicurare a tutti un’alimentazione corretta in qualità e quantità e riuscissimo a far praticare a ciascuno almeno 2 ore e mezzo di attività fisica moderata alla settimana potremmo riuscire a prevenire quasi l’80% della malattie cronico-degenerative; è necessario però che tutti i settori della società civile si muovano favorendo i comportamenti protettivi.

Le aziende (intese come qualsiasi tipologia di luogo di lavoro) che aderiscono al programma avviano infatti al proprio interno un processo di miglioramento continuo in collaborazione con le Agenzie di Tutela della Salute (ATS) che forniscono competenze metodologiche e orientamento nella scelta e pianificazione degli interventi più efficaci ed equi da realizzare in coerenza con le opportunità già presenti in azienda e sulla base del contesto sociale.

Il programma di Regione Lombardia è gestito dalle ATS ma gli attori veri del programma sono i lavoratori che devono volontariamente partecipare ed usufruire delle scelte aziendali che spingono a modificare alcuni comportamenti, stili di vita, non corretti offrendo la possibilità di sperimentare altri comportamenti più salutari; la logica è quella dell’imparare facendo. L’adesione al programma regionale e la sua corretta applicazione consente alle aziende aderenti di ottenere un riconoscimento annuale come “Luogo di lavoro che promuove salute” che certifica il loro coinvolgimento attivo in un processo di miglioramento delle condizioni di salute dei dipendenti.

 

Il Programma WHP prevede lo sviluppo di attività (Buone Pratiche)in sei aree tematiche: alimentazione, fumo, attività fisica, mobilità, dipendenze, conciliazione vita-lavoro.

 

Alcune pratiche organizzative raccomandate sono: frutta e verdura presenti nel menù di tutti i pasti serviti in azienda (senza pagamenti aggiuntivi e non sostituibili con dolce o altri piatti), offerta di pane con ridotto contenuto di sale, Pane integrale sempre disponibile. Inoltre è consigliata la presenza di distributori automatici con almeno il 30% di alimenti “salutari” (frutta e verdura) e l’area refezione con disponibilità di frutta e/o verdura fresca di stagione.

Si suggerisce anche la promozione di percorsi casa-lavoro in bicicletta o a piedi, l’incentivo all’uso delle scale in alternativa all’ascensore e il sostegno ad attività extra aziendale per uno stile di vita attivo (Gruppi di cammino,Attività sportive, Convenzioni con palestre ecc. ).

Sono favorite le policy che concorrono ai requisiti di Azienda “tobacco free” e le policy che concorrono ai requisiti di Azienda “alcol free”, oltre alla formazione al counseling motivazionale e supporto del Medico Competente.

Infine, si sostengono le pratiche di conciliazione vita – lavoro: organizzazione del lavoro, benefit aziendali, servizi di time saving,suggerimenti dei dipendenti, sportello di ascolto.

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