Il Convegno “Le Buone Prassi nei Settori Produttivi della provincia di Varese”, svoltosi il 17 ottobre 2018 all’Aula Magna dell’Università degli Studi dell’Insubria, a Varese, è stato promosso dall’Organismo Territoriale di Coordinamento, ATS Insubria e Università dell’Insubria per presentare alcuni esempi significativi di “Buone Prassi” sviluppati nel territorio provinciale, tra questi i “Break formativi”: un metodo innovativo di formazione in aggiornamento sulla sicurezza, che, d'ora in poi, tutte le aziende metalmeccaniche italiane potranno utilizzare in quanto Federmeccanica-Assistal e FIOM-FIM-UILM hanno siglato un accordo, dando attuazione al vigente contratto dei metalmeccanici.

 

“L’attenzione alla sicurezza e alla salute sul lavoro non può abbassarsi e tra i compiti di ATS Insubria vi è sicuramente la vigilanza, ma anche il sostegno e l’assistenza alla aziende perché la preparazione e la formazione continua del personale e l’adozione consapevole di Sistemi di Gestione della Sicurezza sul Lavoro consentano di contenere gli infortuni e migliorare gli ambienti e le condizioni di lavoro – sottolinea Paola Lattuada Direttore Generale di ATS Insubria – Ritengo che un incontro per condividere le buone prassi rappresenti uno strumento valido e concreto per condividere il principio che la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono condizioni imprescindibili da tutelare a vantaggio di lavoratori e aziende e di tutta la rete della prevenzione”.

 

L’Organismo Territoriale di Coordinamento ex art. 7 del D.Lgs 81, oggi istituito nel territorio dell’ATS dell’Insubria e, in precedenza, il Comitato Provinciale di Coordinamento di Varese, dove sono rappresentati gli Enti di Controllo (ATS, che presiede l’OTC, ITL, ARPA, INAIL, Provincia, ecc.), le parti sociali (OO.SS dei datori di lavoro e dei lavoratori, Comitati Paritetici ed Enti Bilaterali, ecc.) e le associazioni professionali e scientifiche (Università dell’Insubria, Ordini e Collegi Professionali, Ambiente e Lavoro, ecc.) ormai da molti anni svolge un prezioso lavoro di stimolo e di coordinamento in materia di Sicurezza e Salute sul Lavoro, contribuendo all’analisi di contesto territoriale, alla programmazione e coordinamento delle attività di verifica e controllo e di assistenza alle aziende, alla verifica degli interventi effettuati ed alla valutazione della loro efficacia. La rete / sistema di promozione della salute e sicurezza, oltre ad aver contribuito in maniera decisiva alla riduzione del tasso infortunistico in Provincia, nel realizzare i propri programmi di intervento ha stimolato molte aziende a studiare ed applicare soluzioni - “Buone Prassi” - che ha raggiunto realmente il fine di migliorare le condizioni di lavoro.

 

E proprio le «Buone Prassi» sono citate dal Ministero del Lavoro, tra le sue priorità, ricordando che il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. ne valorizza il ruolo ai fini del miglioramento delle condizioni di salute e sicurezza sul lavoro. Le “Buone Prassi” sono puntualmente definite (art. 2 del D.lgs81/08) come “soluzioni organizzative o procedurali coerenti con la normativa vigente e con le norme di buona tecnica, adottate volontariamente e finalizzate a promuovere la salute e sicurezza sui luoghi di lavoro attraverso la riduzione dei rischi e il miglioramento delle condizioni di lavoro, elaborate e raccolte dalle regioni, dall'Istituto nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul lavoro (INAIL) e dagli organismi paritetici di cui all'articolo 51, validate dalla Commissione consultiva permanente di cui all'articolo 6, previa istruttoria tecnica dell'INAIL, che provvede ad assicurarne la più ampia diffusione”.

 

 

Break formativi: le “Buone prassi” del territorio diventano nazionali

La dottoressa Valentina Marazzi RSPP di LU-VE ha presentato l’esperienza deii Break formativi, ovvero una modalità formativa in aggiornamento, che è strutturata in brevi moduli reiterati per supportare costantemente l’addestramento dei lavoratori.

Lunedì 8 ottobre, a Roma, Federmeccanica-Assistal e FIOM-FIM-UILM hanno siglato il verbale di intesa che, dando attuazione al vigente contratto di metalmeccanica, propone proprio i break formativi, come metodo innovativo di formazione in aggiornamento dei lavoratori sulla sicurezza. D'ora in poi tutte le aziende italiane del settore dalla minuteria meccanica alla siderurgia, dalla fabbricazione di metalli alla produzione di macchine utensili, dall'impiantistica alla classica officina metalmeccanica potranno utilizzare questa metodologia formativa partita da Varese.

 

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