Un bilancio a poco più di un anno dal ‘gemellaggio’ con il Del Ponte

 

E’ passato poco più di un anno dall’ingresso dell’Ospedale di Tradate all’interno della ASST dei Sette Laghi di Varese e dal conseguente ‘gemellaggio’ tra il reparto di Ostetricia e Ginecologia del Galmarini con la struttura diretta dal prof. Fabio Ghezzi all’Ospedale Del Ponte di Varese.

Mesi impegnativi, di grandi cambiamenti legati alle sfide organizzative da affrontare all’interno dell’Azienda in un contesto esterno, quello del Sistema Socio-Sanitario Regionale, estremamente fluido, con l’entrata in vigore della L.R.23/2015.

 

Non è stato facile affrontare tutti i cambiamenti che ci hanno coinvolto in questi mesi, ma sono soddisfatto di poter dire che a Tradate siamo riusciti davvero a fare un ottimo lavoro – commenta con entusiasmo il prof. Ghezzi, che come Direttore dell’Ostetricia e Ginecologia varesina e neoDirettore della Rete Integrata Materno Infantile dell’ASST dei Sette Laghi ha giocato un ruolo chiave in questo percorso di integrazione - L'attività clinica è aumentata rispetto al 2016 e ancora di più se il confronto è fatto con  il 2015, quando a Tradate non si svolgeva l’attività chirurgica. Non sono solo i numeri a testimoniare lo sforzo compiuto, ma anche i dati sulla qualità dell’attività erogata, che si attesta ai massimi livelli sia in ginecologia, sia in ostetricia. Posso con certezza affermare che l'integrazione Tradate-Varese sta procedendo molto bene, sia sul fronte delle risorse umane, sia per quanto riguarda la definizione dei percorsi assistenziali”.

 

Ed ecco i numeri e i dati a cui fa riferimento il prof. Ghezzi.

Per quanto riguarda l’attività clinica, i ricoveri sono stati quest’anno già il 3% in più rispetto al 2016. Le prime visite hanno conosciuto un incremento del 40% rispetto all’anno scorso, attestandosi al momento a quota 1100, 427 in più rispetto allo stesso periodo del 2016.

Gli interventi chirurgici, introdotti nel 2016, quest’anno sono aumentati di un ulteriore 10%, pari a 40 operazioni in più rispetto a quelle eseguite l’anno scorso.

In particolare, le isterectomie sono state 10 in più rispetto al 2016, con un aumento del 20%.

Per quanto riguarda l’attività di Ostetricia, i parti registrati nel 2017 hanno già superato quota 500, oltrepassando così la soglia considerata di sicurezza.

Ad aumentare è anche la gamma dell’offerta, grazie ad esempio all’apertura di un ambulatorio dedicato alla uroginecologia e alle problematiche del prolasso genitale e, ultima novità arrivata, l’introduzione della parto analgesia epidurale H24 tutti i giorni dell’anno anche alle gravide che si rivolgono a Tradate.

Il prof. Ghezzi ha però anche sottolineato come la crescita in quantità sia andata di pari passo con l’incremento della qualità. Il dato più significativo è probabilmente quello che vede il 100% delle isterectomie eseguite in chirurgia mini invasiva, soprattutto se confrontato con la media nazionale che è del solo 25%.

Ad evidenziare l’alta qualità dell’offerta ostetrica tradatese è anche la percentuale complessiva di tagli cesarei, pari al 12,4%, rispetto alla media nazionale che è più del doppio: il 28%. In particolare, la percentuale di tagli cesarei primari (cioè su donne che non hanno subito un precedente taglio cesareo) è addirittura del 2.3%, facendo dell’Ospedale di Tradate il secondo ospedale con la più bassa percentuale di cesarei della Lombardia.

Il nostro impegno non si esaurisce certo qui – continua Ghezzi - Entro fine anno verrà introdotto il monitoraggio da remoto dell'attività di sala parto come già in uso a Varese: si tratta, in pratica, di un’app dedicata. Inoltre sarà presto istallato un nuovo ecografo con tecnologia 3D e archiviazione immagini in rete con il reparto di Varese”.

 

“Quello che è stato fatto tra Tradate e Varese nell’ambito dell’attività di Ginecologia e Ostetricia – commenta il dott. Callisto Bravi, Direttore Generale dell’ASST dei Sette Laghi - è una perfetta declinazione pratica del modello cosiddetto Hub and Spoke, che pone un ospedale periferico come appunto Tradate all’interno di una rete caratterizzata da un altissimo livello di integrazione con la sede centrale, quella di Varese, permettendo di aumentare la quantità e la qualità della offerta ed estendendo alla sede periferica tutti i vantaggi del centro principale. Gli specialisti ruotano tra Varese e Tradate garantendo uniformità nelle cure, che si attestano quindi agli stessi livelli del Del Ponte, mentre gli specializzandi e gli studenti dell'Università dell'Insubria partecipano all'attività di reparto a Tradate, portando anche lì la presenza dell’ateneo, con tutte le sue fertili implicazioni”.

So bene che l’Ospedale di Tradate non si esaurisce nell’ambito materno-infantile, che è comunque uno dei reparti di punta di questo presidio, - tiene a precisare Bravi - ma il percorso che è stato compiuto in questo settore specifico è in corso anche per altre specialità. Non mancano le difficoltà, non mancheranno mai, ma i presupposti per tradurre una fase di transizione spesso classificata superficialmente come crisi in una fase di rilancio dell’intero presidio ci sono tutti. Basta volerli vedere!”.

 

Per concludere, ecco un commento del Dott. Spyros Marinis, chirurgo di Pittsburgh (MD, FACOG) ultimo in ordine cronologico degli oltre 40 professionisti venuti in visita nelle Ginecologie di Varese e Tradate per imparare le tecniche mininvasive: “After spending two weeks attending the surgical lists of the department of Gynecology in Ospedale  Del Ponte in Varese and the Hospital in Tradate, I can most enthusiastically comment about their efficacy, technical proficiency and above all the team spirits and human touch”.

 

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