Lo studio sui meccanismi cellulari che controllano la crescita dei virus tumorali è online sulla prestigiosa rivista americana Journal of Virology. La scoperta apre la strada alla cura dei tumori a patogenesi infettiva.

Oltre il 20% dei tumori che insorgono nell’uomo ha una patogenesi infettiva e in particolare virale. Tra le infezioni virali che predispongono al cancro si annoverano per esempio quelle da virus dell’Epatite B e C e da virus del papilloma.

Nel Laboratorio di Patologia Generale e Immunologia del Dipartimento di Scienze Chirurgiche e Morfologiche dell’Università degli Studi dell’Insubria, la dottoressa Greta Forlani - nell’équipe diretta dalla dottoressa Giovanna Tosi - ha scoperto un meccanismo molecolare attraverso cui le cellule infettate da un altro potente virus oncogeno umano, il virus HTLV-1 (Human T cell Lymphotropic Virus-1), responsabile di un’incurabile leucemia delle cellule linfocitarie T, bloccano la replicazione virale e la conseguente azione oncogena del virus. Il blocco è operato dal prodotto del gene cellulare Air-1, designato CIITA, scoperto vari anni fa dal professor Roberto Accolla, Direttore del Laboratorio di Patologia Generale e Immunologia, e avviene mediante il legame tra CIITA e la molecola oncogenica del virus HTLV-1, designata Tax-1. Legandosi a Tax-1, CIITA ne impedisce sia la dislocazione a livello nucleare dove Tax-1 attiva la replicazione virale e allo stesso tempo scompagina i meccanismi di controllo del ciclo cellulare, sia l’azione sul fattore cellulare NF-kB, che attivato da Tax-1 agirebbe di concerto per tenere sempre viva la replicazione cellulare e quindi la possibilità della cellula di subire mutazioni strumentali per la genesi del cancro.

La scoperta delle dottoresse Forlani e Tosi sarà pubblicata a breve dalla prestigiosa rivista americana Journal of Virology.

«Questa importante scoperta apre nuovi scenari - spiega il professor Accolla - sulle possibili vie di aggressione delle infezioni virali a rischio di trasformazione neoplastica. Nel laboratorio si lavora per controllare farmacologicamente l’espressione della molecola CIITA e quindi indurla dove e quando è necessario. L’importanza di questa scoperta sta anche nel fatto – continua il professor Accolla - che il fattore CIITA è un potente attivatore della risposta immunitaria e quindi esercita un’azione duplice sul virus HTLV-1. Da una parte lo blocca direttamente nella sua replicazione e dall’altra ne facilita l’eliminazione attraverso i meccanismi effettori del sistema immunitario. In un futuro molto prossimo queste nuove scoperte potranno contribuire a combattere più efficacemente i tumori indotti da virus».

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