"Riforma Sanitaria e governo della domanda: un’opportunità per il territorio", incontro dei rappresentanti territoriali della Sanità Lombarda con il Gruppo Terziario e Industrie Varie di Unindustria Como per approfondire le tematiche relative alla riforma sanitaria regionale.
La tavola rotonda, moderata dal giornalista Andrea Morleo, si è aperta con gli indirizzi di saluto dei consiglieri regionali Daniela Maroni e Alessandro Fermi, presente anche il consiglieri Luca Gaffuri. Sono poi intervenuti: Gaetana Mariani di Confindustria Lombardia Sanità e Servizi, Paola Lattuada direttore generale di ATS Insubria, Maria Beatrice Stasi di ATS Montagna, Marco Onofri di ASST Lariana, Gianluca Spata presidente dell'Ordine dei medici di Como, Mauro Turconi, segretario generale del Valduce. Le conclusioni sono state affidate a Giovanni Daverio, direttore generale Welfare di Regione Lombardia.
La dottoressa Mariani ha dato il via agli interventi con un’introduzione che ha ben sottolineato “la svolta per la sanità lombarda che, a fronte di una popolazione di 3,5 milioni di malati cronici, in percentuale il 75% dei volumi di attività del Servizio Sanitario Regionale, per la prima volta, individua gli standard della cronicità, in totale 63 patologie, offrendo un sistema di presa in carico che vorrebbe affiancare ed accompagnare il paziente in tutto il suo percorso”.
L'attenzione della dottoressa Lattuada è stata su “l'offerta dei servizi sulla base specifica della domanda. I bisogni della popolazione sono cambiati. L'obiettivo è portare avanti una continuità di cura tra ospedale e territorio. Il valore aggiunto è l'investimento sulle risorse umane”.
L'intervento della dottoressa Stasi si è concentrato sul “mettere in rete quello che già esiste, pensiamo, ad esempio, ai paesini di montagna dell'Alto Lago dove il medico di base è l'unico servizio sanitario che c'è”.
In conclusione, il dottor Daverio ha ribadito il concetto di sfida della Riforma che porta a “ridefinire l'offerta in base alle esigenze della domanda. Una scommessa dove tutti gli attori saranno chiamati a fare la loro parte e ragionare attorno a un sistema orientato agli attuali bisogni la maggior parte delle risorse sono assorbite dalla cronicità e per questo occorre concentrarsi sulla prevenzione e la creazione di percorsi individuali”.