Alcune studentesse del Liceo Scientifico “V. Sereni” di Luino, dal 23 febbraio all’8 marzo, partecipano a uno stage esperienziale presso le due Comunità psichiatriche, il Centro Diurno e il Centro Psico Sociale di Luino.
Si consolida così il rapporto di reciproca collaborazione nato nel 2009 tra la Psichiatria del Verbano, diretta dal Dott. Isidoro Cioffi, e il “Sereni”.
Durante il tirocinio le studentesse hanno l’opportunità di partecipare alle attività riabilitative e alla vita comunitaria delle strutture che le ospitano.
Lo stage non è “soltanto” osservazionale, esperienza già di per sé comunque intensa e formativa, ma anche interattivo: le studentesse “entrano” insieme agli operatori e ai pazienti nei laboratori riabilitativi-espressivi di Arteterapia, Teatro e Canto, condotti da anni con grande professionalità ed entusiasmo dai maestri d’arte Simonetti, Dorazio, Sartorio e Sansoni, partecipano a gruppi riabilitativi verbali tenuti dagli educatori delle strutture come ad esempio il gruppo di Inglese ed il gruppo lettura.
“E’ importante questo progetto - afferma il dott. Michele Zara, coordinatore dei centri - dove operatori accompagnano i giovani studenti a un incontro con il paziente psichiatrico quale interlocutore ‘altro’, portatore di una sofferenza psichica che impone continue sollecitazioni rispetto alla nostra ‘normale’ quotidianità”.
L’esperienza consente di creare un ulteriore ponte tra istituzioni e favorire momenti di integrazione e di riflessione sul disagio psichico.
“In questa ottica - specifica la dr.ssa Costantini - gli studenti possono, attraverso il modello della peer education (educazione tra pari, ma secondo alcuni autori più correttamente traducibile come "prevenzione da parte dei pari"), svolgere un lavoro di sensibilizzazione nei confronti dei loro coetanei, potenziandone le conoscenze e gli atteggiamenti rispetto alla malattia psichica”.
Ed è proprio la parola “pregiudizio” che spesso ritorna nelle considerazioni degli studenti che hanno affrontato questa esperienza e che dunque possono avere un ruolo nella destigmatizzazione del paziente affetto da malattia psichica.
“L’intento che da sempre ci anima – sottolinea il dott. Isidoro Cioffi, Direttore della Psichiatria del Verbano – è aprire i servizi psichiatrici a un confronto con i ragazzi, il nostro presente e sicuramente il nostro futuro, al fine di offrire una nuova visione del disturbo psichico, non più vissuto come qualcosa di cui aver timore ma come una diversa modalità di essere”.
“I servizi psichiatrici del Verbano, con operatori formati e assai disponibili - afferma l’educatore Nicolò Parini - sono da sempre favorevoli a questo tirocinio e gli studenti vivono questo momento come uno dei più significativi del loro corso di studi”.
Infine, la prof.ssa Mariella Martorana del Liceo Scientifico “V. Sereni” ha dichiarato: “Questo progetto di cui è responsabile la prof.ssa Silvia Sonnessa, risponde perfettamente alle richieste della nuova riforma scolastica che prevedere lo svolgersi di 200 ore di alternanza scuola-lavoro per studenti di ogni scuola superiore. Nonostante questa collaborazione sia ormai assodata e si ripeta da molti anni, le forme e i modi in cui essa si svolge permettono sempre di dare un significato più profondo e proficuo a ciò che ormai è diventato legge. E' un'esperienza che coinvolge in modo profondo gli studenti che, come in ogni relazione umana, devono mettersi in gioco nel confrontarsi con l'altro; ecco perché non è mai vissuta come una semplice esperienza lavorativa, ma come motivo di riflessione e di crescita personale”.
“… durante il primo workshop le prime parole che mi sono venute in mente pensando alla psichiatria sono state disagio, paura, inadeguatezza. Parole che sono anche in parte frutto del pregiudizio. Non mi sarei mai aspettata però che questa esperienza potesse lasciare un segno così marcato nella mia carriera scolastica. Prima di cominciare pensavo che questo tirocinio si sarebbe rivelato solo osservativo mentre è stato interattivo favorendo una apertura di orizzonti”.
“Durante questo tirocinio credo di aver colto il vero valore delle persone in quanto tali; spesso davanti al “diverso da noi” si tende ad essere diffidenti e insicuri e si cerca di evitare il contatto per paura o per pregiudizi. Dopo questa esperienza ho invece capito che dietro queste persone c’è un animo che ha bisogno di essere compreso e aiutato. Mi aspettavo un compito più osservativo mentre abbiamo potuto interagire in un equilibrio di ruoli favorito da un clima molto familiare. Rifarei questa esperienza perché potrei imparare a sviluppare sempre più la capacità di capire i bisogni degli altri”.
“Gli educatori sono stati molto disponibili e ci hanno insegnato e fatto sentire la passione per il loro lavoro. Questa esperienza sarà sempre presente nella mia vita e spero di poter aiutare gli altri in futuro”.
“Grazie a questo tirocinio sono cambiata moltissimo e ho avuto la possibilità di imparare molte cose che prima non conoscevo e di venire a contatto con una realtà di cui si ha molti pregiudizi. Sento di essere diventata più consapevole di me stessa e del mondo che mi circonda e anche più predisposta ad aiutare gli altri e a socializzare con spontaneità. C’è stato un equilibrio tra partecipazione e lavoro passivo. Sono state due settimane formidabili, formative e costruttive soprattutto grazie alla accoglienza dei pazienti e alla disponibilità degli operatori”.