Tavolo di lavoro Como-Varese sui disturbi specifici dell'apprendimento all'ospedale di San Fermo della Battaglia per il Progetto DSA - Disturbi Specifici dell'Apprendimento, promosso dall'Azienda socio sanitaria territoriale Lariana, in particolare dal Dipartimento di Salute Mentale.
L'iniziativa coinvolge l'Asst Lariana e quella della Valle Olona, l'ATS dell'Insubria, l'Università dell'Insubria, gli Uffici Scolastici di Como e Varese, l'Istituto Comprensivo Como Centro Città, la scuola secondaria di primo Grado "G. Parini" e il Pontificio Collegio Gallio di Como, l'Istituto Comprensivo Toscanini di Casorate Sempione, l'ISISS Da Vinci - Pascoli di Gallarate, il Centro Vela e l'Associazione Nostra Famiglia.
Obiettivo del progetto è l'individuazione precoce di problematiche cognitivo-linguistiche e difficoltà nella lettura e nella scrittura, fenomeni che, seppur noti da anni e già caratterizzati da una presa in carico in ambito scolastico e sanitario, sembrano ancora sottostimati.

 

I disturbi dell'apprendimento - dislessia, disortografia, disgrafia e discalculia - a livello nazionale sono rilevati nel 3-3,5% della popolazione scolastica della scuola primaria e arrivano al 9% nella scuola secondaria di primo grado, come ha sottolineato il professor Cristiano Termine dell'Insubria. Dati, questi, confermati anche a livello locale dai dirigenti dell'Ufficio Scolastico di Como e di Varese Castronuovo e Macchi.
Molto si può ancora fare - hanno sottolineato gli esperti - per poter intercettare un bisogno non ancora del tutto emerso, anche nelle scuole superiori.

 

"Nostro intento - ha spiegato Marco Onofri, direttore generale dell'Asst Lariana - è quello di individuare metodi e strumenti concreti per andare incontro ai bambini e ragazzi e alle loro famiglie per evitare che una problematica non riconosciuta diventi motivo di abbandono scolastico o crei situazioni difficili nel percorso di vita di questi giovani. Da un problema può derivare un'opportunità di cambiamento e di crescita per lo studente, ma anche per la classe o la scuola". "Bisogna fare un salto di qualità - ha aggiunto Claudio Cetti, direttore del DSM dell'Asst Lariana - e questo tavolo di lavoro con le sue competenze può dare un importante contributo, anche mutuando progettualità di regioni come il Veneto o il Piemonte, per fare in modo che si possa agire sulle liste di attesa per la diagnosi e i trattamenti, ma anche rilevare il fenomeno alle superiori, dove è poco esplorato".

 

Il DSM di Como ha messo a disposizione la propria esperienza: "Abbiamo cominciato nel 2002 - ha sottolineato Nadia Fteita, neuropsichiatra infantile - con una piccola task force a potenziare l'intercettazione degli studenti affetti da DSA lavorando con le scuole. Siamo partiti da 165 alunni per arrivare oggi a 3mila. Nel 40% dei casi alla base c'è un disturbo del linguaggio, che si potrebbe rilevare già dalla scuola materna".
Per identificare un nuovo approccio, è fondamentale anche un nuovo atteggiamento da parte degli insegnanti: "Dobbiamo lavorare anche sulla didattica disciplinare - ha specificato Nicoletta Danese, dirigente scolastico del Licei Da Vinci e Pascoli di Gallarate -. Ho già trovato grande apertura su questo fronte da parte dei docenti, disponibili a mettere in campo nuove e più efficaci metodologie per l'apprendimento e a cogliere l'opportunità di crescita pedagogica".

 

Il tavolo si è chiuso con un primo passo operativo. E' stata stabilita la distribuzione nelle scuole coinvolte nel progetto di due questionari, uno per gli alunni e uno per i docenti, per individuare, nel primo caso, problematiche ancora non rilevate, e, nel secondo caso, bisogni di informazione o formazione dei docenti e, in base ai dati che emergeranno, costruire gli interventi più idonei.
Lucas Maria Gutierrez, direttore sociosanitario dell'Ats dell'Insubria, ha suggerito di portare il tema all'attenzione della Regione, intenta a elaborare le Regole per il 2017. All'incontro ha partecipato anche il consigliere regionale Daniela Maroni, che ha proposto la convocazione a breve di un tavolo ristretto in Regione con gli assessorati al Welfare e all'Istruzione.

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