Domenica 18 settembre, dalle 9 alle 13.30 gli specialisti dell’Unità Operativa di Riabilitazione Cardio-respiratoria “Paola Giancola” e il Poliambulatorio dell’ospedale Sant’Antonio Abate saranno a disposizione della popolazione, in piazza Garibaldi, grazie alla collaborazione della Croce Rossa locale, per effettuare uno screening che comprende la misurazione della pressione arteriosa, della glicemia, della saturazione e l’esecuzione della spirometria. Non è necessaria la prenotazione né l’impegnativa del medico di famiglia.


Tenere sotto controllo la funzionalità polmonare è importante, soprattutto se si riscontrano sintomi quali fatica a respirare e tosse o se si è o si è stati fumatori. Scopo dell’iniziativa è anche intercettare persone affette da broncopatia cronica ostruttiva - BPCO - che ancora non sanno di averla e informare la cittadinanza sulla patologia.


La BPCO, infatti, costituisce la quarta più importante causa di morte a livello mondiale ed è un importante capitolo della patologia respiratoria cronica, essenzialmente dovuto al fumo. E' una malattia in continua espansione sia nei paesi industrializzati che nei paesi in via di sviluppo, con una prevalenza di circa il 5% sulla popolazione generale, ma concentrata nell'adulto e anziano, prevalentemente di sesso maschile, dove può raggiungere, al di sopra dei 60 anni, tassi del 20% di prevalenza (1 su 5). Nel 1999, per questa causa sono stati registrati 130.000 ricoveri in ospedale, con circa 1.330.000 giorni di degenza: è in assoluto la prima causa di ricovero in ambiente pneumologico e internistico. Si calcola che nel 2000 siano morti per BPCO 2.700.000 pazienti, 25.000 in Italia. Nel 1990 costituiva la 12 malattia per impatto sociale e si stima che passi al 5 posto entro il 2020.


“La morbidità per BPCO – spiega il primario della Riabilitazione Cardiorespiratoria Antonio Paddeu - è maggiore negli uomini che nelle donne e aumenta rapidamente con l'età. Questa differenza tra i sessi è legata alla maggior prevalenza di fumo di sigaretta nel sesso maschile e alla diversa esposizione professionale ad agenti nocivi. Dati recenti evidenziano un aumento dell'abitudine al fumo di sigaretta tra le donne. Questo dato potrebbe influenzare i futuri quadri di morbidità per BPCO: le donne potrebbero infatti essere più sensibili allo sviluppo di BPCO quando esposte ai fattori di rischio, principalmente fumare”.


Le patologie respiratorie figurano al terzo posto tra le cause di assenza dal lavoro per malattia: tra queste, la BPCO era responsabile del 56% per il sesso maschile e del 24% per quello femminile. Senza dubbio la BPCO porta a una sostanziale invalidità, alla perdita di produttività e a una peggiore qualità della vita che aumentano con il progredire della malattia. Il suo impatto socio-economico è molto importante. Le riacutizzazioni e l'insufficienza respiratoria possono rendere necessario sia il ricovero in ospedale che terapie complesse e costose, quali l'ossigenoterapia domiciliare a lungo termine.

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