Dietro l’acronimo ADHD vi è uno dei disturbi più complessi da affrontare per genitori, medici ed educatori: il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD: Attention Deficit Hyperactivity Disorder).

Il convegno "Ciclo di vita e adhd: dall’età prescolare all'età adulta", aperto a genitori, insegnanti e professionisti interessati a comprendere la complessità di questo disturbo e in programma lunedì 26 marzo nell'Aula Magna di via Ravasi a Varese, dalle ore 9 alle 17, è un’importante iniziativa di formazione organizzata dall’Università degli Studi dell’Insubria - in collaborazione con il Dipartimento Donna e Bambino dell’ASST dei Sette Laghi, diretto dal professor Massimo Agosti - e dedicata a professionisti, insegnanti e genitori, con l’obiettivo di far conoscere la complessità del disturbo da deficit dell’attenzione/iperattività in una prospettiva che va dall’età evolutiva all’età adulta, sia per quanto riguarda la diagnosi sia il trattamento multimodale.

 

«L’ADHD è un disturbo del neurosviluppo ad esordio in età evolutiva, caratterizzato da marcati e persistenti livelli di inattenzione, impulsività e iperattività, che interferiscono con le richieste della vita quotidiana» spiega il professor Cristiano Termine, Professore di Neuropsichiatria Infantile dell’Università degli Studi dell’Insubria e Dirigente Medico U.O.C. Neuropsichiatria Infantile, ASST dei Sette Laghi, nonché responsabile scientifico del convegno. «Non è facile riconoscere l’ADHD in età prescolare (età 3-6 anni): alcuni bambini presentano una marcata iperattività, crisi di rabbia, un gioco prevalentemente motorio e litigiosità, ma la maggior parte di questi non svilupperanno un ADHD. È durante la scuola primaria (età 6-12 anni) che avviene più frequentemente la prima diagnosi – continua il professor Termine -. Tuttavia, si tratta di una condizione persistente che spesso compromette l’adattamento alle richieste contestuali anche in adolescenza e in età adulta».

 

Il convegno si soffermerà sul trattamento multimodale - comprendente una combinazione di interventi indirizzati alle diverse aree compromesse dal disturbo - nel caso di diagnosi di ADHD. Le problematiche relative al comportamento del bambino/ adolescente ADHD rendono necessario il coinvolgimento dei genitori nel percorso di cura, in quanto la famiglia è una risorsa fondamentale per favorire la comparsa di comportamenti positivi. Il coinvolgimento degli insegnanti fa parte integrante ed essenziale del trattamento del bambino con ADHD. «La scuola è solitamente l’ambiente in cui maggiormente si manifestano i comportamenti disfunzionali dell’ADHD, in quanto l’iperattività, l’impulsività e la disattenzione compromettono la capacità del bambino di rispettare le regole della classe e di raggiungere risultati scolastici apprezzabili e coerenti con le proprie potenzialità intellettive. In alcuni casi è indicato un trattamento farmacologico. Infine, anche in età adulta si indicherà un trattamento multimodale che include una combinazione di trattamenti non-farmacologici e farmacologici, quali terapia cognitivo comportamentale e programmi di training specifici, volti a far sviluppare nell’individuo strategie efficaci per ridurre al minimo l’impatto negativo del disturbo nella vita quotidiana» conclude il professor Termine.

 

La partecipazione è gratuita con iscrizione on-line obbligatoria e si effettua sul sito:  www.asstsettelaghi.it - corsi di formazione - Portale della formazione.

 

Fonte: Uff. Stampa Università Insubria

Vuoi inviare una segnalazione di inaccessibilità di questo sito web?

Invia segnalazione

 

 

Vuoi aiutarci a migliorare l'esperienza e la qualità delle informazioni presenti all'interno del nostro sito web?

Valuta la tua esperienza

 

Torna su