L’epidemia influenzale in Italia dovrebbe ormai aver superato la fase più critica raggiunta nella seconda settimana del 2018 durante la quale, fatto il bilancio con gli ultimi dati aggiornati dalla Rete Italiana di sorveglianza dell’Influenza dell’Istituto Superiore di Sanità - InFlunet - l’incidenza, ossia i nuovi casi di malattia, sono stati ben 880.400 (incidenza pari a 14,5 nuovi casi /1000 assistiti). L’epidemia in generale risulta più intensa dal punto di vista numerico nell’attuale stagione rispetto alla scorsa stagione.

Nella settimana 15-21 gennaio l’incidenza, pur rimanendo ad un livello di “alta intensità” ha iniziato a scendere a 13,1/1000 assistiti. Il numero di casi stimati in questa settimana a livello nazionale è pari a circa 794.000, per un totale, dall’inizio della stagione influenzale, di circa 4.728.000 casi. La Lombardia è una delle regioni maggiormente interessate dall’epidemia: nella settimana in esame 147.116 gli assistiti con diagnosi di influenza (incidenza 14,7/1000)

L’epidemia ha interessato prevalentemente le fasce più giovani della popolazione (0-14 anni); la fascia meno coinvolta è fino ad ora quella dei soggetti over 65 anni che maggiormente peraltro usufruiscono della vaccinazione preventiva.

Dall’autunno 2017 ad oggi sono stati segnalati in Italia 381 casi gravi di influenza confermata ricoverati in terapia intensiva ed intubati con necessità in taluni casi di ricorso alla terapia con Ossigenazione extracorporea a membrana –ECMO; 64 di loro sono deceduti. Nell’ultima settimana (3/2018) sono stati segnalati 18 casi gravi e 3 decessi, ma i dati sono in continuo aggiornamento. Anche nel territorio dell’ATS Insubria sono stati segnalati ad oggi ben 5 casi di influenza grave confermati dall’isolamento del virus influenzale nei secreti respiratori, ricoverati in terapia intensiva e intubati. Si tratta di 3 soggetti di età tra i 56 e i 58 anni affetti da patologie croniche di base (cardiopatia cronica, diabete mellito) non precedentemente vaccinati.

Gli altri due casi hanno interessato una donna al settimo mese di gravidanza, non vaccinata, che ha dovuto partorire prematuramente con taglio cesareo urgente a causa dell’influenza grave e un bambino di 5 anni già affetto da patologia di base.

La situazione descritta, i dati di sovraffollamento dei Pronti Soccorsi Ospedalieri registrati nelle ultime settimane, l’impatto socio economico determinato dalla notevole perdita di giornate lavorative a causa dell’assenza per malattia, in tutta Italia, devono far riflettere non solo le istituzioni sanitarie, ma anche i cittadini sull’opportunità “non colta” di prevenzione, tramite un gesto semplice quale la vaccinazione, rispetto ad +un’epidemia annunciata a cadenza annuale.

Anche quest’anno purtroppo i primi dati provvisori sull’adesione alla campagna di vaccinazione antinfluenzale registrano coperture insoddisfacenti e ben al di sotto della soglia attesa nei soggetti a rischio, destinatari in via prioritaria e gratuita dell’offerta vaccinale, con le conseguenze negative fin qui descritte.

 

a cura di Dott.ssa Annalisa Donadini

Direttore Medicina Preventiva nelle Comunità - ATS Insubria

 

Fonti:

per i dati epidemiologici nazionali “Rapporto epidemiologico Influnet n. 12 del 24.01.2018”

per i dati locali applicativo regionale Mainf.

 

 

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