Le ustioni sono patologie "tempo dipendenti". Hanno per lo più una stagionalità e si verificano in estate, quando si utilizzano i barbecue, o in inverno, nel momento della riaccensione di camini e stufe se non si prendono le dovute precauzioni. A volte sono associate a traumatismi o intossicazioni. Per le forme più gravi è necessario attivare una gestione complessa degli interventi sul territorio, che sono stati 100 nelle province di Como Varese e Lecco dall'inizio dell'anno a oggi, e in ospedale, come è emerso dal convegno "Il paziente ustionato - trattamento extraospedaliero - Pronto Soccorso - Rianimazione - Trasferimento Centro Grandi Ustionati", svoltosi all'ospedale Sant'Anna a San Fermo della Battaglia.

Organizzato dalle Aat (Articolazioni aziendali territoriali) 118 di Como, Varese e Lecco insieme alla Soreu (Sala operativa regionale Emergenza Urgenza) dei Laghi con il coinvolgimento dei presidi ospedalieri delle tre province, l'evento ha ospitato 200 partecipanti. Gli esperti hanno analizzato le varie fasi del soccorso e della presa in carico che nella medicina d'urgenza rappresentano una sfida di prim'ordine per la complessità fisiopatologica e per la possibile compresenza di altre problematiche, come ad esempio gravi traumi.
Durante il convegno è stato approfondito il trattamento del paziente ustionato durante l'intervento sul territorio, in pronto soccorso e nelle prime ore del ricovero in rianimazione.
L'evento, introdotto da Maurizio Volontè, responsabile del 118 di Como, è stato aperto da un saluto di Carlo Picco, direttore sanitario di Areu, e dalla relazione a cura di Dario Franchi, referente clinico della Soreu dei Laghi, "Il paziente ustionato: trauma o non trauma. Hot Topics!". 
La gestione pre-ospedaliera del paziente ustionato è stato affrontata da un intervento di Matteo Lucchelli, responsabile Cleu Msa 118 Legnano, e di Andrea Lenti, infermiere della Soreu dei Laghi. La gestione in Dea e Rianimazione è stato invece il tema approfondito da Gabriele Bassi, specialista del reparto di Anestesia e Rianimazione 1 e del Centro Grandi Ustionati dell'ospedale Niguarda di Milano.
La tavola rotonda di chiusura, moderata da Gian Mario Monza, direttore del Dipartimento di Emergenza dell'Asst Lariana, e da Claudio Mare, responsabile del 118 di Lecco, ha offerto un confronto tra le varie professionalità sanitarie coinvolte: il medico rianimatore e di Pronto Soccorso, il chirurgo plastico, il radiologo, il medico e l'infermiere del 118, l'infermiere di area critica.

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