"L'11 settembre nessun bambino rimarrà a casa. Abbiamo predisposto una procedura, che verrà approvata dalla Giunta, che consentirà anche a coloro che non presenteranno alcuna documentazione entro il 10, di usufruire di un percorso che li porti o a recuperare una disattenzione o a superare attraverso un colloquio personalizzato con specialisti dei Centri vaccinali, i dubbi e le resistenze". Lo ha detto l'assessore al Welfare di Regione Lombardia Giulio Gallera nel corso della conferenza stampa, organizzata, questa mattina, a Palazzo Lombardia.

 

"La procedura- ha sottolineato l'assessore - varrà in maniera cogente per gli asili nido, le cui regole di accreditamento sono di nostra competenza e potrà essere fatta propria da tutte le altre istituzioni o enti che hanno competenza sulle scuole materne. A tal fine, per avviare un percorso di condivisione abbiamo già preso contatti con Anci, Assonidi e Fims e venerdì li incontreremo".

 

"Sottolineo inoltre che il modello studiato da Regione Lombardia - ha aggiunto - è quello che mira a creare il minor disagio alle famiglie. Ricordo infatti che per i genitori dei bambini in regola con le vaccinazioni basta la presentazione dell'autocertificazione a cui si può accedere tramite i siti di Regione o Ats e Asst o direttamente nelle scuole. Pochi secondi con un sistema senza code o disagi".

 

"Per coloro non sono in regola e per i quali la legge prevede la "formale richiesta di prenotazione alla Asl" - ha ricordato il titolare regionale della Sanità - è sufficiente una mail con pec certificata, una raccomandata con ricevuta di ritorno o la richiesta al direttamente al Centro vaccinale. Anche in questo caso pochissimi minuti per essere in regola con le indicazioni ministeriale".

 

"Ci siamo orientati su questo modello - ha concluso Gallera - perché è l'unico strumento rapido, efficace e sicuro. L'invio delle lettere, infatti, in assenza di un'anagrafe vaccinale nazionale, rischia di essere lacunoso vista la difficoltà di recuperare le certificazioni vaccinali di bambini provenienti da altre regioni o Paesi e noi non volevamo commettere inutili errori o creare inutili allarmismi nelle famiglie, così come già avvenuto in altre Regione". 

 

Fonte: Lnews - Milano

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