Tagliato, l’8 maggio 2017, il nastro del nuovo ospedale per la donna e il bambino, riconosciuto come struttura di eccellenza dal Ministero della Salute e considerato da decenni un punto di riferimento per tutto il territorio, che circonda la città di Varese.
Eccezionale la folla che ha voluto assistere al primo vagito virtuale del nuovo nato allo storico Ospedale Filippo del Ponte.
Altrettanto numerose le autorità istituzionali, e non, che hanno voluto assistere al metaforico parto che ha dato, questo avveniristico servizio, agli abitanti dell’Insubria, nel giorno di San Vittore, Patrono di Varese.

 

"Abbiamo investito, 33 milioni di euro - ha sottolineato il presidente di Regione Lombardia Roberto Maroni -, ne investiremo ancora per completarlo. Qualche giorno fa abbiamo approvato, un piano straordinario di intervento sulla sanità lombarda, che ci ha consentito, di stanziare 500 milioni per i prossimi tre anni, proprio per completare strutture come questa".

 

Il nuovo padiglione, attiguo alla struttura già esistente, offre non solo attrezzature all’avanguardia, ma anche spazi pensati per essere vissuti secondo le più recenti indicazioni per garantire e supportare la salute complessiva di bambini, donne, famiglie e consentire a tutto il personale dell’ospedale di svolgere la propria attività al meglio.

 

"Partendo dal principio che il bambino è tale vogliamo che quando entra qui, per sottoporsi a terapie e cure si senta a suo agio, e non venga traumatizzato. - ha sottolineato il governatore Maroni - Per questo ci saranno tante sale a tema, tutte colorate".

 

L'assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, dal canto suo ha precisato: "Se la riforma sanitaria dedica particolare attenzione alla cronicità, il paradigma di passare dalla cura al prendersi cura significa anche occuparsi delle problematiche legate ai bambini, alle mamme, alla neonatologia. - ha concluso Gallera - abbiamo deciso che l'impegno per la cura del bambino fosse contraddistinto oltre che da professionalità e efficienza anche da una grande umanità. Perché un bambino che si ammala e' un bambino a cui vanno dedicate attenzioni diverse, maggiori, che va anche accompagnato ad avere consapevolezza di dove si trova per aiutarlo a vivere meglio, questa dimensione.
Ecco in questo nuovo ospedale c'e' tutto questo".

 

I ringraziamenti di tutti coloro che sono intervenuti per un indirizzo di saluto, si sono rivolti all’unisono e unanimi nei confronti del volontariato attivo che si è prodigato, molto spesso in silenzio, come è giusto che sia, per collaborare alla realizzazione di Michelangelo.

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