La Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (FRRB) ha assegnato 4,2 milioni di euro alla ricerca sulle malattie del sangue a 5 centri ematologici lombardi tra cui l’Ospedale di Circolo dell’ASST Sette Laghi, il Policlinico San Matteo e l’Università di Pavia, l’Azienda Ospedaliera Papa Giovanni XXIII di Bergamo, l’Humanitas di Rozzano e il Niguarda di Milano e alle aziende Novartis, Celgene e Clonit.

Il 23 maggio si è svolta in Regione la cerimonia per l'assegnazione del finanziamento. Il progetto ha una durata di tre anni, durante i quali i ricercatori dovranno analizzare il DNA dei pazienti con neoplasie ematologiche per definire percorsi diagnostici precisi e modelli prognostici innovativi. Il tutto è finalizzato a sviluppare, in collaborazione con le Company del Farmaco, programmi di terapia di precisione.

Medicina di precisione significa curare i pazienti basandosi sulle conoscenze cliniche e laboratoristiche convenzionali, con aggiunta di dati genomici e fenotipici. Tutto questo ha lo scopo di distinguere il singolo paziente da altri con la stessa patologia, per poi impostare una terapia la più possibile specifica.

Le neoplasie ematologiche sono i linfomi, il mieloma e le leucemie acute e croniche. Queste rappresentano la terza causa di morte in Italia tra i tumori, per cui la sfida sulla cura è grande. Il progetto si occuperà di queste neoplasie basandosi sul network della Rete Ematologica Lombarda (REL), coordinata dalla dott.ssa Enrica Morra.

Ogni neoplasia è sostenuta da alterazioni del DNA che favoriscono lo sviluppo del tumore e la sua progressione. Dalla conoscenza delle basi patogenetiche della malattia, si possono aprire nuove possibilità di cura. Lo svolgimento del progetto sarà favorito dalla recente donazione all’Ematologiadi uno strumento di sequenziamento del DNA molto avanzato (Next Generation Sequencing). Un paziente ha donato all’Ematologia, tramite AIL-Varese Onlus, lo strumento che è arrivato in Università e poi in Ospedale pochi giorni fa e sarà utilizzato per la ricerca. Da poche gocce di sangue raccolte con un normale prelievo ematico, si possono studiare i geni malati responsabili delle forme leucemiche e dei linfomi.

A Varese saranno coordinati gli studi sulle leucemie. In tre anni saranno effettuate le diverse fasi del progetto, cioè l’incremento della conoscenza delle basi molecolari delle malattie, la definizione di modelli prognostici e la scelta terapeutica. Saranno coinvolti ricercatori clinici ematologi, biologi molecolari che lavoreranno presso la Genetica del dott. Casalone, e datamanager. Larga parte dei fondi sarà per gli studi molecolari. Oggi, ad esempio, grazie ai ricercatori dell’Ematologia e alla collaborazione con le Company del farmaco stiamo trattando pazienti con leucemie acute e mutazioni specifiche del DNA quali FLT3, IDH1 e IDH2 e leucemie croniche con mutazioni di JAK2, CALR, MPL con molecole specifiche dirette contro quei target. L’Ematologia di Varese è in prima fila nella ricerca di queste neoplasie ematologiche avendo partecipato all’identificazione delle basi molecolari e avendo coordinato programmi di terapia a livello internazionale.

 

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